Tre gol dei neocatecumenali schiantano le ambizioni del Seminario Romano Maggiore e lanciano i gialloblu, unica delle 4 titolate nella Clericus Cup, alle semifinali. Il derby della diocesi romana, regala una delle pagine più belle del torneo, per il fair play in campo –i ventidue sul terreno di gioco, dal lunedì al venerdi in molti sono sugli stessi banchi della Gregoriana a studiare teologia o filosofia – ma anche sugli spalti. Le due tifoserie, divise dai colori e da una sana rivalità, al termine della partita si uniscono nei cori e nei reciproci applausi agli avversari, più che mai amici. In campo i seminaristi li ripagano unendo simbolicamente il cerchio della preghiera fino alla curva, dove per 60 minuti e oltre i supporters biancorossi e gialloblu non hai mai smesso di osannare i propri colori. Semifinale inedita quella che attende il Red Mat, contro un San Pietro, che entra per la prima volta nelle magnifiche 4, grazie ad un Super Salnitro (più di tre gol a partita la media realizzativa per il bomber che tifa Sezze) ai fratelli Bonello, l’anima argentina della squadra, alle prediche di don Curre, che ha plasmato l’undici viterbese in maniera efficacissima. Più forte in difesa il Red Mat, grande attaccanti tra i bleus della Tuscia. Il preside dell’Istituto San Pietro, don Alfredo Cento attende un gran regalo per maggio. Chissà se la Clericus Cup, dalla Stazione San Pietro prenda il treno per Viterbo.
A San Pietro abita il Collegio Urbano. Lo dice a chiare lettere Padre Agostino, il vicerettore del Collegio sul Gianicolo. In maglia gialla senza lode a Papa Francesco, per poco i Leoni d’Africa non recitavano l’atto di dolore…contro il Santa Maria. Dopo i due primi due rigori biancogialli calciati a lato, le preghiere urbaniane superano quelle mariane, in particolare dei due cileni del S. Maria.
TORO SEDUTO. Guillermo Toro avrebbe avuto la foto della cover story dei quarti di finale di Clericus ’14 se avesse segnato il rigore decisivo. Il centrocampista di Santiago del Cile, in maglia blu del S. Maria della Riconciliazione è “Toro scatenato”, nei tempi regolamentari. Sua la splendida doppietta, due incornate vincenti, che inneggiano al Cile, il suo Paese natale, colpito dal terremoto nella settimana che precedono i quarti di finale. Due gol valgono più del minuto di silenzio, più della preghiera iniziale al fianco dei rivlai di turno del Collegio Urbano. Due gol, con l’assistenza del colombiano Juan Quiceno varrebbero la storica semifinale per il S. Maria. Vamos Chilenos canta la Clericus Cup fino a cinque dal termine quando il ruggito dei Leoni d’Africa, ribalta il risultato e porta tutti sul dischetto, dove oltre al decisivo errore di Magic Johnson saranno proprio Quiceno e Guillermo Toro a fallire dagli undici metri. Toro seduto! Sul campo B si gioca poi il derby della Diocesi di Roma. A bordo campo un signore affezionato al calcio della Clericus Cup, dirà: “Vengo sempre a vedere queste partite perché si rifà pace con il calcio, rivedo il gusto e il piacere di un calcio antico”. La sfida più equilibrata nei quarti è stata quella a tinte sudamericane fra Sedes Sapientiae e Mater Ecclesiae, due veterane, fra le più medagliate del torneo. Dal cielo arriva il vantaggio Sedes, su autogol del capitano celeste del Mater Ecclesiae. Padre Huerta, sposta Jurko Juroglavic al raddoppio sistematico sul bomber Kalevski, e dopo i 60 minuti di gioco, il rosario biancorosso termina senza sussulti con il successo trasteverino. Ora il Sedes trova il Collegio Urbano in semifinale. Un anno fa vinse l’Urban Tribe africana. Quest’anno in amichevole è finita 3-3. Sarà una bella sfida. I ben informati dicono che chi vince ha l’argento al collo…
Buona Pasqua Clericus Cup!