I North American Martyrs battono in finale il Collegio Urbano ai rigori e vincono la Clericus Cup 2018. Per gli statunitensi č la terza Coppa con il Saturno della storia del Mondiale della Chiesa. Decisivi i tiri dal dischetto dopo una partita spettacolare finita 0-0. Di capitan Nyce il penalty che ha fatto esplodere la festa a stelle e strisce. SuperNAM!Roma, 26 maggio 2018 – Stati uniti dalla Clericus. Il Cupolone si tinge a stelle e strisce. I North American Martyrs battono il Collegio Urbano ai calci di rigore (4-2, 0-0 ai tempi regolamentari) e vincono la Clericus Cup, il Mondiale della Chiesa promosso dal Csi, con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale del tempo libero, turismo e sport della Cei, del Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano. I NAM sono riusciti a domare i Leoni d'Africa, da oggi ex campioni, soltanto ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari erano finiti a reti bianche. Per gli statunitensi, tornati a vincere dopo cinque anni, è la terza Coppa con il Saturno della storia del Mondiale della Chiesa. Alleluja Martyrs!
Partita da incorniciare nonostante lo 0-0. È stato infatti un derby del Gianicolo spettacolare dall’inizio alla fine, ricco di emozioni, rovesciamenti di fronte e tante occasioni da gol. Inevitabili i calci di rigore per decretare i campioni. Dal dischetto hanno prevalso i NAM, grazie alle reti di Floersch, Hokamp, Frei e Nyce (ininfluente il palo di Goldhammer). Fatali, per i Leoni d’Africa, gli errori dal dischetto del capocannoniere del torneo Kayiwa e Tibanyendera. Quando capitan William Nyce ha realizzato l’ultimo penalty è partita la festa americana, con il classico “We are the champions” cantato dai tifosi a stelle e strisce.
Caldissimo il clima in tribuna per tutta la durata del match, con le due tifoserie una accanto all’altra, come i due collegi vicini di casa al Gianicolo. Ad assistere alla finale, raccontata in diretta da Carlo Nesti per Radio Vaticana, i rettori dei due seminari, quello del Pontificio Collegio Urbano, monsignor Vincenzo Viva, e quello del Pontificio Collegio Americano del Nord, lo statunitense Peter C. Harman.
Bronzo alla Gregoriana, che sale sul podio battendo ai calci di rigore il Sedes Sapientiae. Anche la finalina per il terzo posto è terminata 0-0 ed è stata decisa dal dischetto. Protagonista assoluto il portiere magiaro Matjas Richter, bravissimo a pare tre rigori.
I PREMI DEL TORNEO
Dopo il terzo tempo della finalissima e la preghiera, don Alessio Albertini, consulente ecclesiastico nazionale del Csi, e Vittorio Bosio, presidente del Csi, hanno consegnato la Coppa con il Saturno ai campioni. La prima coppa benedetta da un pontefice sollevata sul cielo di Roma. A consacrarla, infatti, è stato Papa Francesco, appassionato di calcio e tifoso degli argentini del San Lorenzo, durante l’udienza di mercoledì scorso con i capitani delle sedici squadre. Sulle cui divise quest’anno spiccava il motto “Dove ogni maglia ha un’anima”, come il titolo dell'inno del Csi. «Lo sport dovrebbe aiutare tutti noi a rispettare la diversità dei talenti, a capire che sotto la maglia di un atleta si trova anzitutto una persona», spiega don Alessio Albertini. «Il momento più bello della finale è stata la preghiera finale, questo è il bello dello sport che ha un alto valore educativo», le parole del presidente Bosio.
Come sempre, oltre alla Coppa con il Saturno, sono stati consegnati alcuni premi. Quello di miglior allenatore è andato al reverendo Drew Olson, che ha avuto il merito di riportare in Paradiso i North American Martyrs dopo quattro anni bui. Il capocannoniere del torneo è l’ugandese Robert Kayiwa, bomber del Collegio Urbano con sei gol all’attivo. Miglior portiere della stagione il tanzaniano Gerald Kabomo del Sedes Sapientiae, mentre Peter Saater Akire, l’attaccante nigeriano del Mater Ecclesiae, è stato premiato come MVP del torneo.