Nello stesso giorno in cui Real e Atletico Madrid si sfideranno per la Champions League, è tempo di finale anche all’ombra del Cupolone. Sabato 24 maggio Redemptoris Mater e Collegio Urbano si contenderanno l’ottava edizione della Clericus Cup, il campionato di calcio per seminaristi e sacerdoti degli istituti e dei collegi pontifici romani, organizzato dal Centro Sportivo Italiano, con il patrocinio dell’Ufficio sport della Cei, e la collaborazione del Pontificio Consiglio per i Laici e del Pontificio Consiglio della Cultura del Vaticano. Le due formazioni scenderanno in campo presso il Pontificio Oratorio di San Pietro, in via di Santa Maria Mediatrice 24, per raggiungere il paradiso calcistico.
Il Redemptoris Mater è a caccia del quarto scudetto della storia. I neocatecumenali hanno ricevuto la grazia celeste mettendo a segno il “triplete”, conquistando la prima, la terza e la quarta edizione della Clericus Cup. Poi lo squadrone si è ridimensionato e, dopo l’ultimo trionfo del 2010, sono arrivate stagioni di transizione e una crescita graduale che quest’anno ha riportato i mariani in finale. Merito di una difesa insuperabile (guidata da quel Davide Tisato protagonista negli anni d’oro e ritornato quest’anno a vestire la casacca gialloblù come quella del suo Chievo), del sorprendente portiere Fabiano Rebeggiani (fino all’anno scorso in attacco, oggi con i guantoni perché era l’unico modo di scendere in campo con il ginocchio malconcio) e di Luca Genovesi il centrale romano, che però sarà assente in finale, essendo ritornato in Ecuador nel Seminario Redemptoris Mater di Quito. E poi dei gol del capitano e storico portiere Samuel Piermarini, che si è allontanato dai pali proprio per permettere al suo amico di giocare, e di mister Marco Spanò. “Pensiamo partita per partita”, è stato il suo motto per tutto il campionato. Sugli spalti, come sempre, il tifo degli Ultras gialloblu del Red Mat.
Per il Collegio Urbano si tratta invece della prima volta in finale. I Leoni d’Africa hanno sempre giocato ad alti livelli ma non sono mai arrivati fino in fondo. Quest’anno l’ottimo ruolino di marcia è stato il segnale che il sogno di alzare al cielo la Coppa con il Saturno si potrebbe avverare. Il leader Albert Koetlisi, del Lesotho, è il trascinatore di una squadra che colpisce con i gol del camerunense Jean Marie Voundi, a quota quattro reti, e che si ritrova nel carisma del capitano Romeo Ntsama e nella guida dell’allenatore Joel Minsi. Una delle storiche armi dei biancogialli è inoltre la velocità di manovra: del resto stiamo parlando Leoni d’Africa. Coloro che, vista la vicinanza al Vaticano, scherzando si fanno chiamare “il Collegio del Papa”.
Alle 9, sempre sul campo A, si giocherà la finale per il terzo posto tra Sedes Sapientiae e Istituto Teologico San Pietro. I biancorossi del Sedes, medaglia di bronzo nel 2012, guidati dalla saggezza di padre Jose Huerta, dovranno fare attenzione a Edwin Salnitro, capocannoniere del 2014 con 13 reti. Il bomber spietato ha però latitato proprio in semifinale facendo svanire alla squadra di don Giuseppe Curre il sogno scudetto. Ma i blues viterbesi restano la rivelazione dell’anno.
Dopo le partite saranno premiati con delle stole sacerdotali il miglior attaccante, il miglior tecnico, il miglior giocatore e il miglior portiere del campionato. Ma l’emozione per i calciatori della Clericus Cup non finirà qui.
Il 7 giugno, infatti, parteciperanno tutti alla festa storica in piazza San Pietro in cui Papa Francesco incontrerà le società sportive di tutta Italia in una grande giornata di sport. Un evento che coincide con i 70 anni dalla fondazione del CSI. Anche quel giorno i protagonisti della Clericus Cup indosseranno la maglia che li ha accompagnati finora: “Il nostro capitano è Papa Francesco”.