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Ruggito Urbano!


pubblicato il 26/05/2014
Ufficio Stampa Clericus Cup

I Leoni d'Africa del Collegio Urbano vincono l'ottava Clericus Cup. Decisivo il rigore del bomber camerunense Voundi. La Coppa Col Saturno resta nel Gianicolo, accasandosi nel Collegio 'de Propaganda Fide'. Mister Minsi č il miglior tecnico del torneo



 


 


  


 


Redemptoris Mater - Collegio Urbano 0-1


Due cartellini azzurri per i neocatecumenali. Gioia celeste per i missionari evangelizzatori africani


It’s time for Africa! Il Collegio Urbano vince la sua prima Clericus Cup e festeggia a ritmo di “waka waka”. Svanisce il quarto scudetto per una Redemptoris Mater deludente, piegata nel finale dal rigore che porta in Paradiso il collegio del Gianicolo. L'uomo scudetto non poteva che essere il camerunense Jean Marie Voundi, bomber biancogiallo con 5 reti. Si presenta lui sul dischetto, con tanta emozione ma senza paura. Si trova davanti Fabiano Rebeggiani, il miglior portiere della stagione con soli due gol al passivo.



Ma Voundi non si lascia spaventare: rincorsa breve e palla nell’angolino.


Esultanza sfrenata. Poi la sofferenza in quattro minuti di recupero lunghi un'eternità, e finalmente la festa. Al settimo cielo l’uomo scudetto: “Volevamo vincere a tutti i costi e questa è una grande gioia. Sono contentissimo di aver segnato il gol partita, ma il merito della vittoria è di tutta la squadra”. A guidarla il suo connazionale Joel Minsi, sempre teso e concentrato durante la gara, che finalmente si scioglie: "Una grande gioia per noi essere arrivati a vincere dopo tanti sacrifici. Finalmente siamo riusciti ad alzare il trofeo.


Non è stato facile contro questi avversari. La tattica vincente è stata chiudere gli spazi sulle fasce laterali”. Una strategia efficace che conferma la sua bravura come allenatore: la stola bianca del miglior tecnico è più che meritata. Non poteva mancare al campo della Petriana Mons. Vincenzo Viva, il rettore del collegio “de propaganda fide”, il seminario missionario che predica l’evangelizzazione tra i popoli: “la prima volta che arriviamo in finale é subito vittoria, siamo pienamente soddisfatti. L’aspetto più importante resta però la condivisione di queste emozioni tra i collegi romani e laziali, lo sport crea veicolo di fratellanza. Festeggeremo con una cena, anche se questi ragazzi sono festosi di natura”. Tra loro capitan Jean Romeo Ntsama, che sogna di portare al Papa la Coppa il 7 giugno in piazza San Pietro, e il veterano Albert Koetlisi. Per lui l’emozione è doppia: è la sua ultima partita nella Clericus: “A dicembre divento sacerdote e me ne torno in Lesotho. Son contento che lascio con una vittoria. La dedico ad Emmanuel, Cristian, Andrè Marie; Mballe Mebenga… tutti i miei ex compagni di squadra nelle edizioni precedenti che esulteranno nelle diocesi dove oggi si trovano”.


Clima opposto, ovviamente, in casa Red Mat. Mister Marco Spanò resta in disparte, amareggiato. A parlare è Fabiano Rebeggiani: “E’ andata così, siamo stati ingenui e ci siamo mangiati tanti gol. Però siamo una squadra in crescita. L'anno scorso siamo arrivati terzi, quest'anno secondi. L'anno prossimo? Vedremo…”. Si consola con la stola viola del miglior portiere: “Di certo una grande soddisfazione per me”. Lui, abituato a fare gol, ha indossato i guantoni per un infortunio al ginocchio che gli avrebbe reso impossibile giocare in altri ruoli.


La partita, a dire il vero, è stata bella solo negli ultimi minuti. Ma il caldo afoso ha influito sui ventidue in campo, con i Leoni d’Africa forse più abituadi a simili clima. Le emozioni si sono contate sulle dita di una mano. Al 2' subito vicino al gol l'Urbano con Koetlisi che in area tira a volo di poco alto. Al 6' la risposta di Davide Rebeggiani, ma il suo tiro non impensierisce Morris Malila. Il portiere del Botswana un minuto dopo è bravissimo a ipnotizzare Filippo Petruzzelli, incerto davanti a lui. La partita fatica a decollare e del primo tempo non resta che raccontare la festa sugli spalti. Da una parte gli immancabili Ultras Red Mat, che si rendono protagonisti di una suggestiva fumogenata gialloblù, prima di cantare l'inno “Alma Redemptoris  Mater” e il loro ricco repertorio di cori. Tra gli striscioni esposti, uno con scritto "umili si vince", l'altro "umili leoni". Accanto la torcida africana, con i tifosi tutti in maglia biancogialla (anche se i giocatori di mister Minsi vestono oggi di biancorosso per non confondersi con gli avversari) al grido di "Viva viva l’Urbano". Il loro striscione è per i "Leoni urbani". Insomma, i tifosi vogliono giocatori grintosi come leoni, ma umili e sportivi, nel pieno spirito Clericus. Come vorrebbe il capitano di tutti Papa Francesco.


Durante l'intervallo gli allenatori cercano di spronare i loro giocatori. Gli effetti si vedono dopo pochi secondi della ripresa, quando Robert Ssekate si invola dalle parti di Fabiano Rebeggiani, lo salta ma, proprio quando deve solo accompagnare la palla in rete, si fionda in scivolata Davide Tisato che salva in angolo. Al 6' lo stesso Ssekate divora di nuovo il vantaggio: si trova davanti a Rebeggiani ma, invece di calciare di potenza sulla porta lasciata scoperta dal portiere, in posizione decentrata, prova un inspiegabile pallonetto. Mani nei capelli per l'ugandese. Altro sospiro di sollievo per i mariani. "Noi vogliamo umili leoni", cantano i tifosi gialloblu, ma i neocatecumenali sono solo umili. Niente grinta. In campo prevale la paura di perdere, e il caldo fa il resto. La punizione dal limite svirgolata e calciata alle stelle di Davide Rebeggiani è l'emblema della prova incolore della Redemptoris.


Poi, all’improvviso, la partita si accende. Al 22' Fabiano Rebeggiani, per bloccare l'assalto urbaniano, para con le mani fuori area e si becca il cartellino azzurro. Cinque minuti fuori, proprio nella fase clou. In porta va ovviamente Samuel Piermarini, lo storico portiere, e non fa differenza. Piermarini ritorna in attacco e al 27' con un destro mette i brividi a Malila.


Un minuto dopo Davide Rebeggiani si divora il gol vittoria: a tu per tu con Malila gli calcia addosso. La Red Mat passa dal possibile urlo di gioia alla disperazione. Un  minuto dopo, infatti, Ssekate, ancora lui, si invola verso la porta, salta Rebeggiani e Tisato non può fare altro che atterrarlo, con la palla che rotola a fil di palo. Cartellino azzurro anche per lui e rigore sacrosanto. Dal dischetto si presenta Voundi che segna e fa esplodere i tifosi dell'Urbano, in delirio. I mariani non si arrendono. Piermarini su punizione va vicino al pareggio, poi Tisato si inceppa davanti a Malila che blocca a terra. Mister Spanò chiama il timeout. I quattro minuti di recupero sono al cardiopalma, finché il triplice fischio finale non trasforma la tensione dell'Urbano in gioia celeste. I Leoni d'Africa possono ruggire di felicità. È tempo di canti e balli africani all’ombra del Cupolone, come l’ikhululekho, la danza in coro zulu. It’s time for Africa!


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Segui la Clericus Cup su "Non Solo Sport", in onda la domenica alle 9.30 e il lunedì alle 11.35 e 18.35 su Radio Vaticana Italia

 

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