Istituto San Pietro - Sedes Sapientiae 2-1
Vittoria griffata Bonello, prima Andres, poi Tomas. Non basta Mirvil al Sedes. Salnitro si gode la stola del capocannoniere.
L'istituto Teologico San Pietro conquista la medaglia di bronzo della Clericus Cup, vincendo la finale per il terzo posto contro il Sedes Sapientiae per 2-1.
Una vittoria che porta la firma della famiglia Bonello: prima Andres, poi Tomas hanno segnato i gol che hanno ribaltato il vantaggio iniziale trasteverino ad opera dell'haitiano Jesuus Mirvil. Vittoria meritata per il San Pietro, rivelazione del torneo, nonostante tanti gol sbagliati. Anche da Edwin Salnitro, capocannoniere 2014 con 13 gol, a secco però nelle partite più importanti. Delude il Sedes Sapientiae targato Huerta che, a parte il gol derivato da un errore avversario, non ha fatto praticamente nulla.
Subito predominio dei blues viterbesi. Al 9' il vicecapitano e vicerettore Andres Bonello sfiora il palo con un esterno dal limite. Suo fratello Tomas al 14' si presenta solo davanti al portiere ma tira debolmente. Peggio di lui, due minuti dopo, fa il biancorosso del Sedes, Honoratus Kazibwe, ugandese, che a tu per tu con il portiere dello Zambia Mckenzie Chileshe calcia al lato. Il festival del gol sbagliato continua al 18' con Soko Ephraim, anche lui dello Zambia come tanti compagni, che si divora il gol del vantaggio del San Pietro.
A fare ancora peggio, incredibilmente, è Salnitro che quasi sulla linea della porta schiaccia di testa con la palla che rimbalza e finisce sopra la traversa.
"Fatevi benedire", scherza don Pino Curre, che ha ancora il dente avvelenato per l'arbitraggio che secondo lui ha penalizzato i suoi nella semifinale persa contro la Redemptoris Mater: "Siamo delusi noi come chi faceva il tifo per noi a Viterbo. Era pronto a venire in finale anche l'ex portiere Angelo Peruzzi...". Allo scadere del primo tempo, a sorpresa, il vantaggio del Sedes con Mirvil che approfitta di un rinvio sbagliato di Chileshe. Si va al riposo così, ma al quinto minuto della ripresa arriva il pareggio di Andres Bonello che in piena area insacca la porta fino ad allora stregata. I viterbesi dominano e cercano il gol sorpasso. Al 14' Tomas Bonello ubriaca i difensori avversari ma si innamora troppo del pallone, emulando “el Dio” Maradona ma si dimentica di tirare in porta, prima della linea di fondo campo.
Poco dopo suo fratello Andres lambisce il palo. Sussulto del Sedes al 22' con Mirvil ma il suo tiro è alto. Poi è assalto del San Pietro che al 28' sfiora il gol con Salnitro. Il bomber ci riprova al 29' ma non è giornata. E, proprio quando i rigori sembrano inevitabili, al 30’ ci pensa Tomas Bonello a consegnare la medaglia di bronzo al San Pietro, con un bellissimo destro a girare dal limite che finisce sotto l'incrocio e strappa applausi. Esultanza viterbese con Tomas che corre ad abbracciare don Pino Curre. In pieno recupero azione ubriacante ancora di Tomas Bonello, stavolta sfortunato con la palla di poco alta. Ma la festa del San Pietro può cominciare. I viterbesi speravano nello scudetto clericale ma il terzo posto rimane un ottimo risultato. “Abbiamo fatto una bella partita, abbiamo avuto tante occasioni da gol ma i ragazzi sono stati un po' distratti – dice al termine don Pino – Bilancio comunque positivo, il terzo posto è un bel risultato. Se l'anno prossimo vinceremo? Siamo nelle mani di Dio...". Salnitro, che alla fine riceve la stola verde del capocannoniere del campionato, è felice: “Dedico la vittoria a tutta la diocesi di Viterbo, anche se personalmente rappresento il Verbo Incarnato. Siamo ultracontenti. A inizio campionato avrei messo la firma per terzo posto".
Applausi anche per il Sedes. Il croato Sirko Siroglavic si gode la stola rossa del miglior giocatore del torneo, con quattro gol all’attivo, tutti decisivi. Padre Josè Huerta, allenatore dei “saggi”, già concentrato sulla finale di Champions League del suo Real Madrid, riconosce: “Hanno giocato meglio loro, meritavano di vincere. E son contento lo stesso, visto che sono nostri amici”. Il motivo lo spiega il preside dell'Istituto Teologico Alfredo Cento, per cui la partita di oggi è stata una sorta di derby: "Io ho studiato all'Università Santa Croce, come i seminaristi del Sedes Sapientiae. E alcuni di loro vengono da me per il cammino pastorale". Come il fratello del vicecapitano biancorosso Juan Carlos Pena, salvadoregno. "Speravo di giocare in finale con il Sedes - continua Cento – Sarebbe stata meglio quella per il primo posto, ma mi accontento lo stesso".
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