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Sul Gianicolo stelle e strisce!


pubblicato il 14/03/2015

Sul colle vaticano torna a sventolare la bandiera USA. Il super derby fra le ultime due vincitrici del titolo ai rigori premia i Martyrs più precisi dal dischetto. Una vittoria che i seminaristi statunitensi dedicano a tutti i cristiani perseguitati in Medioriente. Psg steso dal San Paolo. Cinquina per il ghanese Emanuel Boakye, ex bomber dell'Urbano.

 


 


 


 


 




North American Martyrs - Collegio Urbano 5-3 dcr (1-1)


Mr. Baseball Mattingly in gol. Voundi di rigore riporta l’Urbano in partita. Ai rigori finali super Kladar e


I North American Martyrs conquistano il derby del Gianicolo e i quarti di finale. Il Collegio Urbano cede ai rigori ed è costretto a giocarsi la qualificazione contro il San Paolo nell’ultimo sabato di stagione regolare. La partita tra campioni ed ex campioni rispetta le aspettative di una sfida equilibrata tra due squadre che hanno tutte le qualità per arrivare in fondo al torneo. Alla fine dei tempi regolamentari è pareggio, con il camerunense Jean Marie Voundi che risponde a Andrew Mattingly. I NAM, che qualcosa in più hanno fatto, prevalgono poi ai rigori, quando a salire in cattedra è John Kladar. Il portiere proveniente dalla diocesi di Rockford, vicino Chicago, in Illinois, alza la saracinesca e ipnotizza i ghanesi Atta Gyasi e Addai. Non sbaglia nessuno, invece, dei suoi compagni striscestellato.


Le occasioni da gol nel corso della gara si contano sulle dita di una mano. Per buona parte del primo tempo i portieri restano a guardare. Si combatte molto a centrocampo: da una parte la velocità africana, dall'altra la fisicità dei NAM. La sensazione è quella di grande equilibrio, tra due squadre che si contengono. Si tessono geometrie ma nessuno riesce a sfondare. E così l'unico sussulto coincide con il vantaggio statunitense, al 20'. Il terzino destro dell'Urbano pasticcia, Brian Lenz ne approfitta e crossa. Altro pasticcio, stavolta del portiere botswano Morris Malila che esce a farfalla. “Mister baseball” Mattingly controlla e insacca la sua prima “homerun” nella Clericus 2015. Nel primo tempo succede solo questo.


Nell'intervallo l'allenatore dei campioni in carica, Joel Minsi Endomo, tiene a rapporto i suoi. Dà loro indicazioni su come trovare spazi e scardinare la difesa statunitense, infondendo coraggio: “Giocate senza paura”. Più rilassati, per via del vantaggio, i Martyrs. Sugli spalti si continua a cantare. Da una parte gli statunitensi, con i soliti supereroi, dall'altra i simpatizzanti dell'Urbano che incoraggiano i loro beniamini intonando il “waka-waka”. Si torna in campo e al 4' applausi per il gran tiro dalla trequarti di Lewi Barakat. Solo la traversa strozza in gola l'urlo di gioia dei tifosi americani, che avevano affiancato la bandiera australiana a quella Stars and Stripes, proprio in onore del capitano. Malila ringrazia il legno e i biancogialli restano in partita. Il portiere deve ringraziare anche il terzino Clark Philipp che sciupa un contropiede all'11'. Sei minuti dopo l'Urbano rischia ancora di capitolare, ma il congolese della Repubblica Democratica Dieudonne Mukendi è bravissimo, in scivolata, a strappare dai piedi di Michael Hendershott un pallone d'oro. Al 21', ormai inaspettato, arriva il pareggio del Collegio Urbano. Fallo in area dell'australiano Daniele Russo, che si becca il cartellino giallo, e il conseguente calcio di rigore. Voundi trasforma con brivido, visto che Kladar intuisce e sfiora il pallone. Barakat prova a riportare in vantaggio i suoi con due punizioni innocue. Al 26' il sudanese Musa Kuwa Nabil si invola sulla sinistra e tira, Kladar controlla facilmente. Gli allenatori chiamano il time-out in vista degli ultimi minuti. Hendershott all'ultimo respiro fa rimpiangere bomber Mark Paver sprecando una ghiotta occasione a tu per tu con Malila. La vittoria dei NAM è solo rimandata ai calci di rigore: segnano Barakat, Lenz, Heenan e Russo. Per l'Urbano segnano Nabil e Nstama, ma sbagliano Atta Gyasi e Addai, i ghanesi come in Coppa d’Africa


Strette di mano, abbracci e preghiere nel terzo tempo. Restano ottimisti i Leoni d'Africa: Malila promette di allenarsi sui rigori, capitan Nstama, scherzando, garantisce che non ce ne sarà bisogno. Soddisfazione tra i Martyrs che riscattano la scorsa stagione in cui, dopo due scudetti di fila, non erano riusciti nemmeno ad arrivare ai quarti di finale. Pregano e dedicano la vittoria ai cristiani perseguitati dall’Isis in Medio Oriente: in loro onore hanno indossato e continueranno a farlo nel corso del torneo una fascia nera attorno al braccio.


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SAN PAOLO APOSTOLO – PONTIFICIO SEMINARIO GALLICO 8 – 0


Boakye-Zanzibar per la gioia del Rettore Rivas Duran, francesi dimessi dopo l’inferiorità numerica.


Non c’è misericordia da parte del Collegio San Paolo Apostolo. Travolto il Pontificio Seminario Gallico per 8 a 0, mattatore di giornata Emmanuel Boakye autore di ben cinque reti.


Eppure le prime battute di gara avevano lasciato intendere una partita equilibrata, con i francesi pericolosi prima in acrobazia con Ibba poi su punizione con capitan Monnier. Passano i minuti ed invece il tandem d’attacco paolino Zanzibar-Boakye perfeziona l’intesa, mettendo in apprensione a più riprese la retroguardia del Pontificio Seminario Gallico.


E’ Mehangpranig a spezzare l’equilibrio della partita al 23esimo del primo tempo: punizione dal vertice; sinistro e palla all’incrocio dei pali che non lascia scampo a Ogboji e sancisce il vantaggio del San Paolo Apostolo.


Panchina che balza in campo per festeggiare l’autore del gol, su tutti il Rettore Duvan Rivas con indosso la sua inseparabile sciarpa bianco-gialla da autentico supporter del San Paolo Apostolo.


I francesi accusano il colpo e vengono travolti dalla velocità di Boakye che semina il panico e insacca alle spalle del portiere avversario: 2 a 0, e squadre a riposo.


Il Psg decide di cambiare: tre le sostituzioni all’intervallo, ma la mossa si rivelerà deleteria per l’andamento della gara. Dopo pochi minuti dalla ripresa infatti si infortuna il portiere Ogboji, sacerdote spiritano camerunese. Un problema al ginocchio lo costringe ad abbandonare il terreno di gioco, sostituzioni esaurite ed in porta si sacrifica Bonnetain.


Partita in discesa per il Collegio San Paolo Apostolo, combinano Zanzibar e Boakye che sigla il terzo e il quarto gol. Cambio di favori e su assist del ghanese è Zanzibar a mettere la firma per il 5 a 0. I Blues provano a rialzare la testa affidandosi alle iniziative di Dos Santos e Monnier, arginati però dalla difesa avversaria ben diretta dal nigeriano Okonkwo.


Un irresistibile Boakye sigla anche la sesta e la settima rete ben assistito stavolta da Rantutu, difensore del Botswana. Chiude la goleada Zanzibar invitato al tiro dal solito Boakye.


Francesi dimessi e impossibilitati a reagire vista la inferiorità numerica in campo, ancora a secco di gol nel torneo. Dagli spalti i sostenitori del Pontificio Seminario Gallico continuano incessanti ad intonare la Marsigliese, riuscendo a rappresentare lo spirito del torneo: condividere una giornata di gioia assieme. Tre punti in classifica che invece consentono al Collegio del Rettore Rivas Duran di giocarsi le chances di qualificazione ai quarti della Clericus Cup nell’ultimo turno del Girone A contro il Collegio Urbano.


Al termine della gara il nigeriano Benedetto Ahamiojie, capitano del San Paolo, e l’attaccante Boakye due ex del Collegio Urbano ammoniscono i Leoni d’Africa: “Devono temerci, oggi ne abbiamo fatti otto”. La sfida è lanciata.


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