Redemptoris Mater - Gregoriana 3-5 (dcr, 1-1 ftr).
Marcatori: 16' st Matic (GRE), 29' st Corona (RED).
Redemptoris Mater (4-4-2): Paganizza; Silvestri, Santoprete, Tomarelli, Tisato; Cruz (Montori), Corona, Castro Arias, Acebal; Kouadio-Payne, Karpuk.
Allenatore: Santarelli.
Gregoriana (3-5-2): Richter; Suciu, O'Donnell (Fara), Angius; Kotonovics, Hoogma, Klur, Wrobel (Matic; Alagbaoso), Amooah (Faltak); Paver, Duarte.
Allenatore: Caioli.
Servono i calci di rigore alla Gregoriana per vincere la battaglia contro il Redemptoris Mater, conquistando la finale. Battaglia, perché è stata una semifinale molto combattuta, in campo e in panchina. Una sfida fisica e nervosa, più che spettacolare. Poche le emozioni in campo, tanti i momenti di tensione, sfociati in abbracci e complimenti reciproci solo nel terzo tempo finale. La posta in palio del resto era alta, tra due squadre forti e orgogliose, orfane dei propri bomber: il gialloblù Emanuele Sacco e il francosenegalese Maturin Sadio erano infatti fermi ai box per infortunio.
La Gregoriana si è illusa con una magia del serbo Zlato Matic a metà del secondo tempo, ma un'incornata di Stefano Corona, capitano gialloblù, all'ultimo minuto, l'ha riportata sulla terra. Per spiccare il volo verso la finale gli amaranto hanno dovuto attendere i tiri dal dischetto, ringraziando Corona e l'ex Davide Tisato per gli errori. Impeccabili, invece, i gesuiti.
La partita. Buon avvio dei neocatecumenali, schierati con un 4-4-2 "all'occorrenza 4-3-3", come spiega mister Santarelli, con l'ivoriano Innocent Kouadio-Payne e il polacco Jakub Karkup punte fisse. Dopo quattro minuti Red Mat vicino al vantaggio con un colpo di testa a girare di Kouadio-Payne, che sfiora il palo.
All'8' ci prova Tisato con un tiro a girare impreciso. Il forte sacerdote clivense, ex di turno, gioca come libero. La Gregoriana appare in difficoltà, tanto che dopo appena dieci minuti mister Caioli chiama il timeout e rivoluziona la squadra. Konrad Wrobel, polacco, e Joseph O'Donnell, scozzese, lasciano il posto ai big partiti dalla panchina, il beniniano Wilfried Fara e il croato Zlato Matic. Gli amaranto abbandonano lo sperimentale 3-5-2, tornando al più equilibrato 4-4-2, con Matic e il portoghese Rosado Duarte in tandem offensivo. E le cose migliorano, tanto che la supremazia in campo si rovescia. Guizzo di Duarte al 23', ma il suo tiro è ribattuto da Tisato in angolo. Al 27' botta da fuori dell'inglese Mark Paver, palla di poco alta. Stavolta è il Redemptoris Mater a chiamare il timeout. Nel finale di tempo Duarte vicino al gol. Centrale e debole invece la punizione del tedesco Jonas Klur. Brutte notizie per Caioli: uno strappo muscolare costringe l'inglese Mark Paver a lasciare il campo. Al suo posto il cileno portafortuna Daniel Prieto.
La ripresa si apre con una punizione per parte, ma sia la conclusione di Klur, sia quella di Karpuk non destano problemi. L'altra punizione di Klur, al 10', sfiora invece l'incrocio. La partita si innervosisce, con molti falli da una parte e dall'altra. Al 15' ennesima punizione della gara, ma il tiro di Karpuk finisce alle stelle.
Al 16', a sorpresa, magia di Matic che porta in vantaggio la Gregoriana, con un piattone a volo che si insacca nell'angolino su pennellata di Klur da una punizione da destra. Applausi, per uno dei gol più belli della Clericus di quest'anno.
Comincia l'assalto alla caccia del pareggio, nemmeno troppo irruento a dire il vero, del Red Mat, con i tiri di Corona che trovano però attento il portiere magiaro Matjas Richter. Prova a chiuderla il nigeriano Emmanuel Alagbaoso, ma il suo colpo di testa finisce a lato.
Al 29', ormai insperato, arriva il pareggio di Corona che schiaccia di testa su angolo facendo esplodere i tifosi gialloblù sugli spalti.
Si va ai rigori, quando Caioli e Panichi stavano già pregustando la vittoria. Corona sbaglia il primo rigore (grande parata di Richter) dimostrandosi croce e delizia del Red Mat. Klur trasforma. Per il Red Mat sbaglia anche Tisato, che colpisce la traversa. Per la Gregoriana va in rete l'olandese Remco Hoogma: 1-3. In gol Karpuk per il Red Mat e Angius per la Gregoriana. Il difensore veneziano non perde lucidità di fronte al tentativo degli ultras avversari di "corruzione" ("facciamo gli esami al posto tuo se sbagli") e di Sacco, in stampelle dietro la porta, di portargli sfortuna ("tranquillo, tanto non sbagli mai"). In gol anche lo spagnolo David Acebal per il Red Mat, ma è inutile. La palla della vittoria per la Gregoriana va sui piedi di Alagbaso che, con freddezza, spiazza Paganizza e dà il via alla festa amaranto.
Stremato ma felice mister Caioli: "È stata una vera e propria battaglia, loro sono stati bravi, ora proviamo a vincere lo scudetto". Il suo vice Panichi, sanguigno come sempre, esalta Caioli: "È un allenatore vero, deve puntare più in alto di un semplice campionato tra sacerdoti". Poi ringrazia Angelo Di Livio: il vecchio "pendolino" sulla fascia di Juventus e Fiorentina, suo amico, aveva inviato un messaggio di auguri alla Gregoriana. Poi Panichi ringrazia Dio "per avermi dato l'occasione di partecipare alla Clericus Cup, l'università Gregoriana, padre Lino, Paolo Basile, il Gospa e sua eccellenza Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina".
Matic, senza il pareggio di Corona, sarebbe stato il man of the match: "Sì, ho fatto un gol bellissimo, ma è merito anche del passaggio di Jonas. Ringrazio Dio che siamo in finale".
Deluso, ma orgoglioso dei suoi, mister Santarelli: "È stata una bella partita, ai miei ragazzi ho fatto i complimenti perché abbiamo fatto tutto il possibile, ma i rigori sono una lotteria. Usciamo a testa alta".
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