Collegio Urbano - Collegio Pio Latinoamericano 4-0
Marcatori: 29' Kayiwa, 6' st Kayiwa, 10' st Biata, 12' st Kayiwa.
Collegio Urbano (4-3-3): Justine Ndlovu; Pacheco, Orsot, Youkoune-Koshy, Adam; Sifiso Ndlovu, Ssekate, Badji (Nabil); Kayiwa, Biata, Nya.
Allenatore: Mukendi.
A disp: Dinis, Takyi, Arakkal, Yai.
Collegio Pio Latinoamericano (4-4-2): Parra; Amata (Roldan), Alvarez, Barria, Munar (Ortiz); Hernandez, Perez, Miranda, Orozco; Vondrockens, Munoz.
Allenatore: Cruz.
A disp.: Paucar, Antezano.
Il Collegio Urbano si sbarazza del Pio Latinoamericano e si assicura i quarti di finale, da prima della classe. Niente da fare per i sudamericani, che in virtù della contemporanea vittoria degli statunitensi sull'Altomonte salutano, ma a testa alta, la Clericus Cup. Il risultato non tragga in inganno: i Leoni d'Africa hanno faticato per tutto il primo tempo prima di riuscire ad abbattere il fortino latinoamericano e dilagare.
Mattatore assoluto l'ugandese Robert Kayiwa, autore di una tripletta, che lo porta in vetta alla classifica dei marcatori in clergy. Ai verdi non è bastata la tattica di mister Cruz: difesa alta e contropiede.
Nemmeno il tempo di cominciare che il Collegio Urbano sfiora il vantaggio: assist dell'ugandese Robert Ssekate e il sudafricano Aviwe Biata, a porta sguarnita, prende il palo. Sospiro di sollievo per il boliviano Felix Parra. Il portiere del Pio Latino ne tira un altro, di sospiro, al 8', quando lo stesso Biata si presenta davanti a lui, lanciato in contropiede, lo dribbla ma calcia a lato. Poco dopo Youkoune-Koshy, stopper centroafricano, con una precisa scivolata ferma il boliviano Ruben Vondrockens, prima che si presentasse minaccioso davanti al portiere Justine Ndlovu, dello Zimbabwe. Il senegalese Joachim Badji spara alto in area, confermando i problemi di mira, finora, dei Leoni d'Africa. Mister Dieudonne Mukendi chiama il time out e striglia i suoi, invitandoli a giocare palla a terra. Al 23' Vondrockens cerca di nuovo di seminare zizzania nella difesa africana, ma è ancora l'ottimo difensore Youkoune-Koshy a sbrogliare la matassa salvando in angolo. Al 28' l'ugandese Kayiwa prova a colpire in contropiede ma Parra lo placca. Il Collegio Urbano fa fatica, il Pio Latino si conferma squadra rognosa. Ma al 29' arriva il primo ruggito dei Leoni d'Africa: Kayiwa raccoglie la palla dal limite e batte Parra per il vantaggio. Allo scadere del tempo potrebbe raddoppiare ma il suo tiro, potente, finisce al cielo.
"Vamos Pio Latino", cantano "Los furiosos del tablon". "Vai vai vai Collegio Urbano" rispondono, accanto in tribuna, in un clima di amicizia, i tifosi dei biancogialli, come i colori del Vaticano.
Comincia la ripresa, con il Pio Latino che prova a colpire in contropiede. A segnare, però, è ancora Kayiwa, al 6'. L'attaccante del Collegio Urbano calcia centrale sul portiere Parra che si lascia sfuggire goffamente la palla. La difesa latinoamericana si sfalda e Biata, pochi minuti dopo, cala il tris e chiude i giochi. Non è finita: traversone di Biata, Kayiwa si tuffa e di testa batte ancora Parra, ormai frastornato. Tripletta per l'ugandese. Festeggiano i Leoni d'Africa, insieme a don Emile Dibongue, ex vicerettore e allenatore per sette anni del Collegio Urbano, tornato dal Camerun anche per salutare i vecchi amici. Sul campo con il Cupolone sullo sfondo, ecco quindi un pezzo di storia del mondiale clericale: "È sempre un'emozione tornare su questi campi e assistere a questa bella competizione, ne ho grande nostalgia. In Camerun cerco di formare i ragazzi che vengono in chiesa con gli stessi valori dello sport e della fratellanza che ho appreso qui".
È proprio don Emile a recitare la preghiera nel terzo tempo finale, dedicando un Eterno Riposo a Davide Astori, il capitano della Fiorentina morto domenica scorsa e ricordato anche a inizio partita con un minuto di silenzio.
"Purtroppo abbiamo perso, speriamo che l'anno prossimo vada meglio, loro erano più forti, noi abbiamo fatto tutto il possibile", dice a fine partita Rosendo Cruz, allenatore del Pio Latino. Felicissimo Kayiwa, dopo la tripletta con cui ha regalato la qualificazione ai suoi: "Sono molto contento di questa vittoria e dei gol, mi ha aiutato Dio. Questo girone era molto difficile, andiamo avanti e speriamo di vincere". 28 anni, Kayiwa è seminarista da due anni all'Urbaniana: "Adesso continuiamo ad allenarci e a pregare. Dedico la vittoria e i tre gol alla mia famiglia, in Uganda, mi manca tanto e non vedo l'ora di rivederla".