Nei quarti della Clericus Cup la seconda partita del campo B vede affrontarsi il Sedes Sapientiae e il Pontificio Collegio Spagnolo, orfano del portierone Moreno, volato in patria per celebrare la prima comunione del nipote. Il Sedes, sempre vittorioso nei giorni, in questa edizione ha intenzione serie di impensierire le grandi del torneo, e punta a disputare la semifinale, che per il collegio trasteverino sarebbe la gara numero 70 nel mondiale ecclesiastico, in 13 edizioni, tutte sempre disputate, con Josè Huerta al seguito. Ambizioni anche da parte della Spagna, con il tecnico don Gustavo Gatto, che in tv aveva pronosticato di pancia il Sedes come accoppiamento, e che a microfoni spenti aveva ipotizzato anche una possibile vittoria. “Sul campo piccolo tutto può succedere”. Oltre ad un ottimo gruppo, il Sedes può anche contare sull'appoggio continuo del suo pubblico, che ha spinto i propri beniamini per tutta la durata del match. In più aggiungete il fatto che per tutta la prima frazione di gioco gli uomini di don Gatto sono stati privi del loro miglior giocatore di movimento a disposizione Lucas Smiriglia, talentuoso argentino, ed ecco che la partita va sin da subito indirizzata verso la vittoria dei mariani. Già dopo pochi minuti la squadra trasteverina schiaccia gli iberici nella propria area e comincia a tartassare di tiri l'incolpevole portero spagnolo. Alla prima occasione nitida il Sedes passa, l'azione si sposta sulla destra da dove parte un preciso passaggio del numero 10 Deogratias Nyamwihula in direzione del piccolo capitano messicano; Jesus Hernandez ed il numero 9 insacca facilmente. Poco dopo il fantasista biancorosso ci prova con una punizione ma la palla finisce alta sopra la traversa. Gli spagnoli provano a reagire sin da subito ma le offensive sono tutte contenute dal centrocampo rossocrociato prima ancora che dalla super difesa, zero gol subiti su azione; una sola volta il ghanese Anasenchor ha dovuto raccogliere il pallone in fondo alla sua rete, dopo il rigore del franco belga nella gara d’esordio. La retroguardia iberica viene presa d'assalto per tutto l'arco della partita. È ancora una volta la giornata di grazia del bomber Deogratias che dopo il primo assist, prima della chiusura del primo tempo raddoppia. Il tutto nasce da un cross sulla sinistra dell’ex capitano Parra, il cui pallone venezuelano scavalca i difensori spagnoli ed è agganciato dal bomber e messa in rete senza troppe difficoltà. La Spagna accusa il colpo, prova ad uscire dal suo centrocampo ma le azioni non sono molto pericolose e infatti il portiere trasteverino non è mai seriamente impegnato. Finisce il primo tempo 2 a 0. La spagna è apparsa molto più debole e ha bisogno di un episodio favorevole per riaprire la gara. L'occasione buona è una punizione dal limite dell'aria per il romeno Totu spagnolo ma spedisce la palla sulla barriera. Anche con l'ingresso di Smiriglia, in campo dopo una settimana di esami, il copione del match non cambia, il Sedes di Huerta non rischia nulla in difesa, mantiene i due gol di vantaggio e li legittima poi con un terzo gol. Ancora a segno Deogratias (sono 6!) uno dei migliori attaccanti in questa edizione del torneo sicuramente. Palla persa dalla Spagna a centrocampo e contropiede letale. La spagna ci ha provato ad inizio secondo tempo ha avuto qualche occasione per riaprirla ma il Sedes si è mostrato squadra forte e difficile da battere. Ora il Collegio trasteverino se la vedrà con gli statunitensi, cercando la rivincita, essendo stati eliminati un anno fa. Huerta conosce bene la tattica ed il gioco dei Martyrs e si affida ad un Nyamwihula in stato di grazia. Chissà mai, che con la prima finale in giugno in 13 edizioni (sempre a fine maggio le precedenti) non sia la volta buona per vedere la Madonna giocare la finale per l’oro. Scongiuri e preghiere. Intanto è Gloria in excelsis…DEO!
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