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Trionfo Urbano Argento Sedes


pubblicato il 6/1/2019

Vittoria del collegio di Propaganda Fide, che nella ripresa accelera e supera nettamente l'esperta squadra di Huerta, miglior tecnico 2019, alla sua prima finale. Magica doppietta dal dischetto del senegalese Badji, e gran gol nel finale del capitano Ndlovu. Grande spettacolo sul podio con il sudafricano che alza al cielo la Coppa con il Saturno prima di riportarla nel Gianicolo.

 Finalmente il momento tanto atteso. La finale della Clericus  Cup, la Champions League del Vaticano, tra le due finaliste Pontificio Collegio Urbano e Sedes Sapientae, in uno stadio infuocato in tutti i sensi. Da una parte la temperatura elevata si fa sentire a differenza delle scorse partite, all’insegna del maltempo. Dall’altra il calore dei tifosi, che con il tutto esaurito dimostrano ancora una volta l’importanza di questa competizione. Cori e tamburi sin dalle prime battute di gioco e tribune equamente divise sono buoni presagi in una finale all’insegna della competizione e del bel gioco. È Urbano contro Sedes. I primi avvezzi alla solennità del momento, anzi non vi mancano da sei anni, i secondi alla loro prima sacra liturgia calcistica. Il dominio incontrastato del Collegio Urbano negli ultimi anni si denota sin dalle prime battute, con un occasione dopo pochi secondi, difesa in calcio d’angolo dal Sedes. Ma i rossocrociati non sono qui per caso, e la squadra trateverina si fa anch’essa pericolosa dopo pochi minuti di gioco, con un’ottima occasione capitata sui piedi del Gigante ghanese Bebe Guo, che si fa chiudere dal portiere urbano, il diacono Umanah, che ha ripreso le chiavi della porta di Propaganda Fide.  I biancogialli rimettono le cose in chiaro, e con le sue rapide ali ugandesi inizia a spingere,  creando una grande occasione al 10’, prontamente chiusa in angolo da un provvidenziale intervento del numero 16 crociato Omenyi. Ancora un’occasione per i Leoni d’Africa, con uno spiovente in aria su calcio di punizione dell’ottimo camerunense Avidi mette in difficolta la retroguardia avversaria, che riesce a chiudere in calcio d’angolo con un intervento decisivo del vice capitano brasiliano Funari. Due parole sono da spendere proprio sul giovane fuoriclasse che di nome fa Joao Henrique, che fa valere le sue origini sudamericane con svariati dribbling e serpentine in mezzo al campo, dettando i tempi di gioco. Il gioco si fa duro e i duri iniziano a giocare. Partita molto fisica, con numerosi scontri di gioco, che portano inevitabilmente il direttore di gara a ricorrere più volte al fischietto. Al 20’ della prima frazione l’Urbano si rende pericoloso ancora su calcio piazzato, con il suo capitano Sifiso Ndlovu, che con un destro a giro sorvola la traversa. La partita continua senza troppe emozioni, se non sugli spalti, con uno spettacolo che vale palcoscenici ben più importanti. Da ravvisare i cori dei tifosi del Sedes per il bomber tanzaniano Nyamwihula. Al ritmo di Deo Deo Deo gratias, ringraziano uno dei migliori giocatori del torneo, ovvero il capocannoniere dello stesso. Ancora il capitano sudafricano si rende pericoloso, che da posizione defilata impegna il portiere sapientino Anasenchor, che con un  volo plastico strappa applausi ai fotografi. Ancora Urbano nelle ultime battute del primo tempo, con una doppia occasione del bomber Kayiwa, che chiuso dapprima da un grande intervento del colosso numero 5 Odunze riesce comunque a calciare al volo e ad impensierire il portiere ghanese. È questa l’ultima emozione della prima frazione di gioco, che si conclude a reti inviolate. A differenza delle due squadre che si prendono una meritata pausa tra i due tempi, i tifosi non smettono di cantare nemmeno nell’intervallo, continuando ad incitare i propri idoli. Nella ripresa cambia la musica, non che nel primo tempo non avesse già suonato la carica, ma il Collegio Urbano nella seconda frazione ha una marcia in più. Mette la sesta sin dai primi secondi di gioco, con una doppia occasione ancora dell’ugandese cannoniere giallobianco (sei reti la scorsa Clericus, 5 quest’anno), che prima con un pallonetto costringe al miracolo il portiere crociato, e poi con un tap in a botta sicura viene murato dal provvidenziale intervento del nigeriano Omenyi. Ma il forcing della squadra con i colori del Vaticano trova finalmente i suoi frutti, guadagnando un calcio di rigore al 5’, fischiato per un evidente intervento di braccio di Ceferino Carmona. Dal dischetto non sbaglia il numero 10, il vicecapitano Joachim Badji, il suo destro preciso a mezza altezza alla destra del portiere, gonfia la rete e la gioia missionaria. È 1 a 0 Collegio Urbano, che finalmente concretizza la supremazia sul rettangolo verde. Prontamente risponde il Sedes Sapientae, che contrattacca con i suoi uomini migliori, tra cui un dimezzato Tito Hernandez, che gioca con il 3 (la sua numero 9 autografata dal Santo Padre è in naftalina pronta ad essere incorniciata dal rettore Don Javier Canosa) ma senza recare grossi pericoli dalle parti dell’estremo difensore nigeriano Umanah. Intanto sugli spalti sembrano spegnersi i tifosi del Sedes, surclassati dai colleghi giallobianchi, che al ritmo di Waka Waka festeggiano il meritato sorpasso. Le speranze dei tifosi del Sedes riaffiorano con alcune azioni in contropiede dei propri compagni di seminario, tambureggianti al ritmo della propria tifoseria. Urbano molto più offensivo, ma il Sedes tiene botta e con una difesa di acciaio riesce a limitare i danni. Ennesimo angolo per i Leoni, che si rende pericoloso con il proprio capitano Ndlovu, con un sinistro che finisce di poco a lato. Attacca ancora il Collegio Urbano, che al 18’ a causa di una scellerata uscita del portiere crociato Anasenchor su Kayiwa, conquista il suo secondo rigore. Inevitabilmente viene ammonito l’estremo difensore, e per proteste il capitano, il brevilineo messicano Hernandez. Increduli dalla panchina del Sedes Sapientae per l’assegnazione del secondo calcio di rigore, che purtroppo per loro sembrava esserci tutto. Dal dischetto, neanche a dirlo ancora il numero 10 Badji. Destro perfetto all’incrocio dei pali, sempre alla destra dell’impalpabile Anasenchor, sempre alla Baggio. La partita prende la direzione giallobianca e scivola velocemente verso la fine. Ci crede ancora il Sedes che con un pallonetto insidioso del proprio bomber Deogratias rischia di accorciare le distanze. Intanto il Collegio Urbano amministra il risultato, e il Sedes non riesca ad organizzare la controffensiva. Cambi da ambo i lati. Per i rosso crociati esce il 19 Carmona, per lasciare spazio al numero 14 Baapele. Per il Collegio Urbano fuori il numero 15, il nigeriano Ogbulie, e dentro il numero 5 Adam. La partita si incattivisce. Duro scontro di gioco, nel quale viene ammonito Baapele appena entrato, per un intervento su Tibanyendera, che sarà costretto alle cure mediche. Da riportare una seconda ammonizione per proteste dei sapientini, a carico del venezuelano Parra Marin. L’Urbano continua ad amministrare il match ed effettua un’altra sostituzione. Fuori il provvidenziale Ssekate, autore di una grande prova sulla fascia destra, ed entra Ameh, per l’amen finale. Il Sedes non molla, e si fa rivedere dalle parti dell’inoperoso Umanah. Dopo un’azione rocambolesca, capitan Hernandez con un gran dribbling conquista una punizione ad un passo dall’area di rigore, che aveva fatto gridare tutti al rigore. Peccato non ci sia il Var. Schema decisamente non riuscito, e occasione sprecata dal Sedes per riaprire il match. Pochi minuti alla fine di un match emozionante, ed ennesimo cambio del Collegio Urbano. Esce tra gli applausi l’ugandese Kayiwa, lasciando così definitivamente la rincorsa a Deogratias in vetta ai marcatori, dentro Obama. Ed è proprio con un doppio scambio con il neo entrato che si rende pericoloso il capitano urbano Ndlovu, che sfiora il gol che avrebbe messo fine al match. Ma è solo il preludio al super gol che arriverà poco dopo, al 29’ del secondo tempo, con un gran gol al volo di sinistro. È 3-0 Urbano, partita chiusa, e coronamento di una prestazione formidabile del capitano Ndlovu. Continua la girandola di cambi, che fa presagire ad un lungo ma inutile recupero. Esce proprio il capitano tra le file del Collegio Urbano. Standing Ovation per lui, che lascia spazio al numero Arakkal. Lascia il campo un roccioso Omenyi per il Sedes ed entra con la maglia numero 13 il malawiano N’Gambi. Sono 6 i minuti di recupero decretati quarto uomo, dove non succede praticamente nulla più fino al triplice fischio finale. Trionfo del Pontificio Collegio Urbano, prima squadra a calare il poker di vittorie di coppe con il Saturno. Rammarico Sedes Sapientae per aver perso con due rigori a sfavore. La superiorità dei campioni clericali ha dato i suoi frutti portando la squadra alla quarta vittoria negli ultimi 7 anni. Festa da ambo le parti e scambio di complimenti tra i due rettori, Mons. Viva e Don Canosa, con grande sportività. Ora è tempo di preghiera. Non è più maggio ma un Salve Regina conclusivo ci sta davvero bene. Festa grande in campo e sul podio ed emozioni tra le squadre e i tifosi e premiazioni finali con sfondo cupolone. Regna la sportività e il divertimento. Questo è lo spirito del Centro Sportivo Italiano. Questa è la Clericus Cup.




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Sedes Sapientiae - Pontificio Collegio Urbano 0-3

 

Segui la Clericus Cup su "Non Solo Sport", in onda la domenica alle 9.30 e il lunedì alle 11.35 e 18.35 su Radio Vaticana Italia

 

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La Clericus Cup è ogni lunedì di marzo su Tv 2000 alle ore 19 all’interno di Sport2000